La crociera antartica

Durante i giorni passati in mare ho tenuto un fedele diario di viaggio. Ora pubblico un po’ di informazioni di contorno che credo possano interessare.

La M/S Expedition

La nave, di fabbricazione danese, ha navigato come ferry boat per decenni tra i mari dei paesi scandinavi. Non e’ un vero e proprio rompighiaccio ma e’ resistente ai ghiacci. Alcuni anni fa e’ stata trasformata in nave da crociera. Tre ponti per le cabine ed un salone, uno per il bar ed il ristorante. Il garage e’ stato trasformato in Mud Room (che vedremo piu’ avanti). Per le crociere antartiche e’ totalmente gestita da G Adventures di Toronto (Canada). L’equipaggio e’ internazionale, capitano ucraino, capi tecnici ucraini, responsabile sicurezza francese, responsabile camere e ristorazione brasiliana, cuochi e camerieri filippini. Ottima la cucina di tipo internazionale, ampia la scelta del buffet o su menu’.

Lo staff di G Adventures

Quattordici persone costituiscono lo staff di G Adventures. Il responsabile e’ Alex, biologo inglese, in gambissima. lo staff e’ composto da biologi, naturalisti, ornitologi, geologi, storici, una fotografa ed un musicista. Sono loro che tengono le presentazioni scientifiche, sono loro che ci hanno accompagnato a terra.

L’imbarco

Appena saliti a bordo siamo subito stati informati circa le misure di sicurezza. Tutti con i salvagenti indossati siamo stati portati ai nostri punti di emergenza di fronte alle scialuppe di salvataggio. Poi la consegna della cabina e li’ … grande sorpresa. Avevo prenotato via web l’ultimo posto disponibile in una cabina a quattro con un piccolo oblo’, mi e’ stata consegnata una cabina a due con una grande finestra sul mare. Sulla scrivania una bottiglia di vino Malbec ed una lettera di benvenuto a bordo: “grazie per aver ancora scelto G Adventures”

Gli sbarchi a terra

Incredibile ma vero, sole o tormenta, siamo riusciti a sbarcare otto volte su otto, due volte al giorno per quattro giorni. Le operazioni si svolgevano cosi’: i 133 passeggeri sono stati suddivisi in quattro gruppi. I gruppi venivano chiamati nella Mud Room dove ognuno aveva un posto assegnato e dove si tenevano gli stivali, la Parka (la giacca a vento rossa), il salvagente e tutto cio’ che poteva essere bagnato (per esempio i pantaloni impermeabili). Terminata la “vestizione” si andava verso l’uscita, pulizia degli stivali in acqua disinfettata, badge con nome e foto per registrare l’uscita, in coda per scendere lungo la scaletta in alluminio che portava sul gommone. D’obbligo essere aiutati dal personale addetto. Una volta sul gommone non si  poteva camminare, solo strisciare sul bordo. Era concesso alzarsi in piedi per scattare foto ma solo col motore al minimo da fermi. Lo sbarco a terra avveniva su spiagge o su rocce scivolose, anche qui’ d’obbligo accettare l’aiuto. Alex, o qualche altro componente lo staff, dava spiegazioni sul luogo ed i limiti del nostro cammino. Tutti i sentieri erano preventivamente segnalati dallo staff tramite bandierine o bastoni fissati nella neve. A terra si era liberi di muoversi secondo i propri interessi purche’ nei limiti fissati. Per il rientro in nave operazione inversa: pulizia degli stivali con le spazzole messe a disposizione dello staff, salita sul gommone con aiuto obbligatorio, passaggio gommone scaletta con aiuto obbligatorio, pulizia degli stivali con spazzole e doccette, passaggio nella vasca con acqua disinfettata, badge per registrare il ritorno a bordo, tornare al posto assegnato e lasciare tutti gli indumenti bagnati salvagente incluso. Insomma una procedura lunga e complessa che pero’ assicurava igiene e la protezione ambientale dei luoghi visitati.

Il mio abbigliamento per lo sbarco a terra

Stivali forniti da G Adventures, calze sportive, calzamaglia, pantaloni da escursione, copri pantaloni impermeabili, maglietta tecnica, maglioncino, smanicato, parka, salvagente, cappello o paraorecchie in funzione del tempo. Canon sempre presente.

Antartide, il mio settimo continente

Nel mio progetto di viaggio erano chiari un paio di punti: “non ho niente da dimostrare” e “non ho record da raggiungere”. E’ vero pero’ che ho raggiunto il mio settimo continente e cio’ mi ha reso particolarmente fiero e felice. L’emozione del primo sbarco e’ stata molto forte. E l’Antartide rimane il meno conosciuto tra i continenti, il meno accogliente, il piu’ freddo, ed ora anche il piu’ importante per la tenuta del mondo intero. E’ vasto 1,4 volte gli USA, e’ la maggiore concentrazione di acqua dolce al mondo (in volume sono la bellezza di 25,4 milioni di km cubi di ghiaccio). Ha montagne alte 4.890 metri, il maggior spessore di ghiaccio e’ di 4.776 metri (!), lo spessore medio del ghiaccio e’ 2.034 metri.  Numeri che impressionano. Non facciamoci prendere la mano dai catastrofisti ma tutto cio’ va assolutamente protetto. Per il momento il trattato internazionale del 1961 tiene. L’Antartide non appartiene ad alcun paese, alcuni paesi hanno la facolta’ di effettuare ricerche (Italia compresa) ma fortunatamente nessuno ha il diritto di sfruttarla per le sue materie prime o per scopi militari (tutto da dimostrare). lo staff di G Adventures ci ha incaricati di essere “ambasciatori” del continente, non manchero’ di svolgere questo ruolo.

5 pensieri su “La crociera antartica

  1. veramente un’esperienza fantastica e emozionante.Immagino quanto possa essere la tua soddisfazione…ma anche la nostra nel vederti così realizzato!!! Ti seguiamo sempre con affetto e curiosità

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  2. Oscar, che meravigliosa avventura stai vivendo.
    Sono veramente rapito dai tuoi racconti, li aspetto giornalmente con trepidazione.
    Non hai record da battere ma fai battere i nostri cuori.

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      1. Caro il nostro novello Shackleton. Riesco a fatica ad immaginare l’emozione di essere in un posto simile.Ti segue sempre.Massimo

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  3. Molto interessante, Oscar! Are you in Argentina now? On Saturday (March 19) I’m traveling to Manaus, Brazil. I will be in the Amazon only one week (leaving on March 26) since that is all the vacation I have this semester. Where will you be during Semana Santa?

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