Alice Springs, gli aborigeni e le rocce sacre

Alice Springs è praticamente il baricentro geografico dell’Australia. The Alice, come viene più familiarmente chiamata, è nata solo nel 1870 come stazione del telegrafo. Ora è una città tranquilla dove convivono “bianchi” ed “aborigeni”. Al centro una strada pedonale, la Todd Mall, sulla quale si affacciano
alcuni bar ed i negozi di souvenir e di arte aborigena. Sotto questo aspetto entrare nei negozi d’arte aborigena equivale alla visita di un vasto museo con migliaia di opere esposte. In pieno centro leggo un grande cartello (vedi foto) “orgogoglioso di essere aborigeno” e “orgoglioso di essere australiano”
come se gli aborigeni non fossero australiani. “Australiani” e “aborigeni” convivono ma rimangono due mondi completamente separati. I primi gestiscono tutte le attività della città, non ho trovato un commesso, un cameriere, un operaio di origine aborigena. Mi spiace doverlo sottolineare ma è la verità e tutto ciò non è per niente condivisibile. Gli aborigeni si vedono in giro per la città, vestiti un pò male, un pò sporchi, trasandati. Camminano per le strade o nei centri commerciali come se fossero un pò persi, si siedono a gruppi sui prati, a volte urlano tra di loro. La sera la polizia pattuglia le strade mentre gli aborigeni frequentano i bar e qualcuno si ubriaca. Una mattina al Red Ochre Grill, il ristorante dell’albergo dove pernotto, vedo un vetro rotto da un paio di sassate, facile intuire cosa sia successo. L’Uluru – Kata Tjuta National Park, sito Patrimonio dell’Umanità protetto dall’UNESCO, è però gestito in modo congiunto. Il consiglio d’amministrazione, per statuto, è composto per metà da bianchi e per metà da aborigeni. Questi riconoscimenti sono comunque molto recenti, risalgono solo ad una ventina d’anni fa. Ora il parco è cogestito dagli anangu, la popolazione locale, e vengono riconosciuti i luoghi sacri dove è vietato scattare fotografie. Inoltre, da pochi anni, è vietato salire sulla roccia sacra anche se esiste un sentiero ben tracciato. Francamente, camminando lungo i sentieri che circondano Uluru, si avverte una forma di sacralità. Sarà il sibilo del vento, il frinire delle cicale, il silenzio circostante, i colori della roccia e del cielo, o semplicemente le leggende che si tramandano, ma io ho avvertito qualcosa di speciale. Uluru è una unica, grande roccia, lunga 3,6 km ed alta 348 metri, raggiunge una quota di 867 m slm. La roccia è una specie di iceberg, più dei due terzi del volume sono al disotto del livello dell’altopiano ed arriva ad una profondità di circa 6.000 m. Forse questi numeri danno l’idea della unicità del luogo. Il colore rosso, dovuto all’alta presenza di ferro, è dominante. Dove scorre l’acqua quando piove il tracciato è annerito, come se fosse arruginito. Kata Tjuta dista circa 35 km da Uluru. E’ uno spettacolare gruppo di rocce che raggiunge i 1066 m slm. Il nome significa “molte teste” e riveste una grande importanza
nella cultura aborigena. Visitare questi luoghi è stata per me una grande emozione ma lasciamo agli anangu le loro tradizioni, le loro credenze, la loro cultura, la loro storia.

3 pensieri su “Alice Springs, gli aborigeni e le rocce sacre

  1. Caro Oscarino, è tanto che non ti scrivo ma sappi che ti seguo. E mi fai tanta compagnia. Leggo i tuoi resoconti in metropolitana, o sul treno pendolari e il grigio attorno scompare. A volte non ho neanche bisogno di guardare le fotografier perché dalle tue descrizioni riesco a immaginare le persone e le cose.
    E intanto siamo alla quarta luna piena dalla partenza… giusto?
    Un abbraccio
    Rita

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    1. Sono belle le parole o insignificanti le foto ? 🙂 Mi fa piacere che il sole dell’Australia vinca il grigiore metropolitano. Con le lune ho perso il conto ma la prossima settimana, prima di iniziare la traversata del Pacifico, vado a salutare il tuo bambino. Un abbraccio

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      1. per via della differenza di orario sono andata via dall ufficio che tu stavi postando.
        Belle le parole ma così belle che a volte non mi serve la foto per immaginare…..
        Aspetto foto vecchio viaggiatore e pivello sedentario…..

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