Le Cremazioni

Dal Main Ghat mi porto in barca a remi verso il Manikarnika Ghat, il principale punto di cremazione della città. Appena scendo a terra vengo avvicinato da una ” guida” che mi accompagna come “visitatore”. E’ evidente che da soli non si può proseguire. Entro nell’area delle cremazioni camminando su cenere scura, soffia un vento molto caldo riscaldato dal fuoco delle pire. Le pire sono disposte disordinatamente tra un gran viavai di intoccabili che trasportano cadaveri su dei tronchi di legno ricoperti da tessuti colorati. I corpi vengono immersi nel fiume prima di essere deposti sulle pire di legno. Avevo già assistito alle cremazioni a Katmandu ma là era tutto più ordinato. Qui prevale una gran confusione che si mescola alla mestizia del luogo. Un uomo passa davanti a me per consegnare al fiume le grandi ossa annerite del proprio padre. E’ il maggiore dei figli maschi ad avere questo compito dopo essersi rasato la testa totalmente. Più in là altri intoccabili portano al fiume cenere e resti di legna bruciata. Di fronte alla riva il “boss” del luogo. Sdraiato sulla sua barca, all’ombra di un telo, detta ordini agli uomini che gli consegnano gioielli ed oggetti di valore ritrovati tra la cenere. L’accompagnatore mi porta all’interno di una palazzina decrepita e ingrigita, salgo una scala buia ed arrivo in una sala vuota e scura dove trovo una vecchia seduta con la mano tesa. L’accompagnatore mi dice che debbo fare un’offerta per la legna delle pire dei morti delle famiglie povere. Seicento rupie (poco più di 8 €) al quintale, mille rupie non bastano, occorrono almeno due quintali, basteranno 1.100 rupie per superare il passaggio. La signora ringrazia e mi bacia la mano. Ci affacciamo da un terrazzino. La vista sulle pire è desolante. Sento arrivare vampate di vento caldo misto a fumo acre. Altre 500 rupie per scattare una foto. Si, 500 rupie (circa 7 €) a scatto. Ne faccio uno solo ma imperdibile. Scendiamo le scale e passiamo davanti all’ospizio dove vengono ospitati i malati terminali pronti ad essere sottoposti (entro le 24 ore dalla morte) alla cremazione. Si tratta di una palazzina decrepita scura, annerita, tristissima. Vengo accompagnato fuori dall’area delle cremazioni, altre 500 rupie al mio Caronte. Si, quello che ho fatto sembra proprio un viaggio attraverso l’inferno  mentre ciò che ho visto è la quotidianità di un luogo attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Le pire sono sempre attive, gli intoccabili lavorano giorno e notte, il boss sulla barca si arricchisce. Anche questo è Incredible India !

5 pensieri su “Le Cremazioni

  1. Ciao Oscar, è bello seguire i tuoi racconti di viaggio. L’India deve essere un posto veramente unico, spero sia presto anche una mia meta! Buon proseguimento, attendiamo altre tue bellissime foto!

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  2. Mi porti indietro di un millenio nel tempo nel bel mezzo di una frenetica giornata lavorativa Italiana ma è molto bello, grazie Oscar.
    A presto

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  3. Questa storia ha dell’incredibile … Rituali e tradizioni talmente lontani dal nostro mondo occidentale che sembrano appartenere a un mondo dell’aldilà che non esiste … E non manca mai chi ci specula sopra, roba da matti … Grazie per avermi trasmesso questi racconti molto preziosi, namastè 🍀

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