ED ORA … UN VOLO PINDARICO

Se non mi accettano è perché non mi desiderano. E quindi non desiderano neanche i miei soldi. Il Turkmenistan ha una politica che non favorisce il turismo, che non gradisce la presenza di stranieri. Il visto mi è stato rifiutato probabilmente a causa del mio blog. Giornalisti, reporter, fotografi e blogger sono considerati “pericolosi”. Il visto è stato negato anche a Dave, canadese, facente parte del mio gruppo. Chiaramente gay non capisco come abbiano scoperto la sua omosessualità che in questi paesi è considerata un reato e per pena c’è il carcere.

Il mio itinerario originale, pensato prima della pandemia di covid, prevedeva l’attraversamento dell’Iran da Mashad, a seguire Teheran e Tabriz fino alla frontiera turca. Ho però pensato che in questo periodo il paese non sia molto sicuro. Il nostro Ministero degli Esteri attraverso il suo sito “Viaggiare Sicuri” lo sconsiglia vivamente: “si sconsigliano viaggi a qualsiasi titolo … sono vivamente sconsigliati gli spostamenti non essenziali in tutto il paese”

E così, grazie ad un “volo pindarico”, riprendo il mio percorso lungo la “Via della Seta” a Gaziantep, nel Sud-Est della Turchia ai bordi del confine con la Siria. Alessandretta, l’odierna Iskenderun, e Antiochia sono imperdibili.  

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