TASHKENT, LA CAPITALE

Arrivo che è già buio, mi affaccio al balcone e vedo i grattacieli illuminati con i colori nazionali: azzurro, bianco e verde. Taskent, capitale dell’Uzbekistan, è una moderna ed estesa città con oltre due milioni di abitanti. Come ogni capitale ospita i palazzi del governo, alcuni ancora in stile sovietico altri più moderni. Mi capita di pranzare in un fast food del centro vicino ad un ministero e vedo donne e uomini in pausa pranzo. La quasi totalità veste gonne o pantaloni neri con camicia bianca, qualche uomo indossa anche la cravatta. Tutti molto puliti e ordinati che si godono una veloce pausa pranzo: panini col kebab, insalate, acqua o the. Il centro della città è rappresentato dalla piazza Amur Timur, aiole verdi e pianticelle che hanno sostituito i freschi platani dal 2010 su progetto del presidente Karimov. Al centro dei giardini una statua equestre di Tamerlano e sullo sfondo domina un enorme palazzo in stile sovietico. Si tratta dell’hotel Uzbekistan. Al di sotto scorre una discreta rete metropolitana basata su tre linee. I treni sembrano un po’ superati ma alcune stazioni sono particolarmente eleganti grazie a lucidi marmi e lampadari artistici. Una delle stazioni più famose è Chorsu dalla quale si accede al mercato omonimo. Sormontato da una gigantesca cupola verde è per eccellenza il mercato dei contadini che approvvigionano la città con prodotti freschi.  

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