NO, NON E’ STATO FACILE RAGGIUNGERE XI’AN

In taxi fino alla frontiera condotto da un autista che, non parlando inglese, delle mie richieste ha capito solo China. Alla frontiera, in uscita da Macau, il controllo passaporto e facciale è rapidissimo per gli stranieri, lo è anche per i locali ma il flusso è composto da una marea di persone. Rapido, ma anche simpatico, il controllo cinese in entrata con la guardia che sorridendo mi dice “ha viaggiato molto lei”. Cento metri e trovo la stazione ferroviaria. Nessuno parla inglese, in biglietteria mostro la mia prenotazione da Zhongshan West a Xi’an e chiedo un biglietto per raggiungere quella stazione. Tutto bene ? Mah. Scendo dal treno e cerco di orientarmi. Due addetti mi chiedono il passaporto ma capisco che c’è qualcosa che non va. Nessuno parla inglese e non so neanche dove mi trovo. Capisco che dovevo andare in un’altra città e che dista almeno cento km. Nessuno si prende cura del mio problema, mi incazzo ed incomincio a farmi sentire. E così arriva un ferroviere che riesce a pronunciare qualche parola in inglese e gentilmente mi aiuta. Prende tutti i miei documenti e riesce a stampare il mio biglietto che ovviamente non va più bene. Mi accompagna in biglietteria, attende con me in coda, spiega tutto il caso alla ragazza della biglietteria. Fantastico, mi rimborsano quasi totalmente il mio biglietto e mi emettono due nuovi biglietti per Xi’an via Guangzhounan. E allora avanti, si riparte. Un’ora e arrivo alla stazione della coincidenza. Meglio mangiare qualcosa prima di partire. L’unico chiosco che accetta una carta di credito è KFC. Incredibile, non mai mangiato da KFC e mi capita di farlo proprio qui, in Cina ! E il panino non è poi neanche male, sarà la fame. Tutte queste stazioni sono modernissime perché l’alta velocità, anche in Cina, è abbastanza recente. Al piano superiore, binario 17, trovo un lungo siluro grigio chiaro, è un treno della casse G, velocità massima 350 km/ora. L’interno sembra quello di un aereo ma con maggiore spazio per le gambe, però trovo un difetto: non ha il collegamento wi-fi. Comunque parte puntuale, molto silenzioso e sempre pulito. Si attraversano risaie, piccole pianure e tante colline verdi. Qualche cittadina e molte città anonime, dei veri non luoghi. Si notano le differenze tra generazioni di abitazione: le case di 4/5 piani degli anni ‘60/70 ed i più recenti palazzi da 30 o 40 piani. Si supera Wuhan ( indenni 😊 ) con un grosso centro industriale: ciminiere fumanti, torri di raffreddamento con uscite di vapore acqueo e tanto inquinamento. Arriva l’ora del tramonto, il sole è una palla rossa, il cielo si fa rosa, una serie di pale eoliche rompono l’incantesimo. Arriva il buio e le città si illuminano anche grazie a queste grandi torri abitative. Arrivo a Xi’an che è già tardi, alcuni taxisti mi rifiutano il servizio perché non capiscono dove devo andare. Finalmente un addetto, grazie ad un cellulare, riesce a tradurre il mio indirizzo in cinese. La stazione dell’alta velocità dista diversi chilometri dal centro ma il conducente fa un ottimo lavoro. Per soli 6,5 € mi accompagna in albergo e si fa carico anche della valigia. Presa la camera, ormai è mezzanotte, non ho cenato e non ho valuta cinese. Un’ora per trovare un bancomat in servizio, fame e stanchezza prendono il sopravvento. Nell’area dell’albergo, siamo in pieno centro città, ci sono chioschi di cibo di strada, negozietti che offrono ogni tipo di alimento e tanti ristoranti con tavolini all’aperto. All’una di notte i tavolini sono quasi tutti occupati in prevalenza da giovani che si abbuffano, fumano, e lasciano quantità immense di avanzi e di immondizia. Da una ragazzina, con la quale riesco a comunicare, mi faccio servire una zuppa con verdure e strane pappardelle larghe almeno 5 cm e lunghe circa un metro. C’è poi una seconda scodella, più piccola della prima, colma di una salsa al pomodoro molto speziata. La pappardella va immersa in questa salsa, difficile da gestire, soprattutto con le bacchette, ma piacevole.   

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