IL MARY ANN’S POLARRIGG

Un po’ albergo e un po’ ostello, fondato nel 1999 da Mary-Ann Dahle, il Polarrigg è stato ricavato trasformando le baracche dei minatori in un accogliente ambiente. Caldo l’ambiente, calda l’atmosfera. Un salone infinito con diverse aree di lettura e di conversazione ed un tavolo per poter mangiare in compagnia. A disposizione dei clienti c’è anche una cucina comune dotata di tutti gli utensili e gli elettrodomestici. E così capita che una sera mi metta ai fornelli per cucinare i mandilli, lasagne fresche bollite e condite col pesto, come usa a Genova. E come aperitivo? Campari col bianco, un inzolia bio. Naturalmente tutto è stato molto gradito dagli altri ospiti, io ho molto apprezzato la loro compagnia e la lunga chiacchierata. Vinterhagen è invece il ristorante annesso all’albergo, praticamente una serra in mezzo ai ghiacci con all’interno piante esotiche. Nel Vinterhagen, oltre a consumare le mie abbondanti colazioni, mi è anche stato servito un buonissimo filetto di pesce accompagnato da una insalata tropicale che passava dai pomodorini all’ananas, dai broccoli alla papaya. Oltre la serra si incontra un pub che vanta un bel bancone in legno. Siamo però fuori stagione, e il locale rimane deserto. Tutte le costruzioni del complesso sono in legno e le camere hanno una vasta gamma di soluzioni, dalla singola alla suite. Io pernotto in una piccola cameretta molto spartana, così come alloggiavano i minatori anni fa. Attorno alle costruzioni dell’albergo si trovano tanti reperti originali risalenti all’epoca mineraria: il vecchio arco in legno dell’entrata, i tralicci della teleferica, un pullman adibito al trasporto dei minatori, un vecchio battello. Tutto ciò è circondato e ammantato di neve e, durante la notte artica, sempre al buio col cielo che si fa blu un paio di ore al giorno.

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