Le tradizioni di Lillaz: il palo fiorito e il forno del pane

L’appuntamento è per oggi alle ore 14,00 presso il “forno”, una piccola casetta in legno che si affaccia al parcheggio. Sull’argine del torrente Urtier, a valle delle famose cascate e in prossimità del ponte, c’è un tronco d’albero. D’inverno diventa una bellissima colonna di ghiaccio ma d’estate si trasforma in “palo fiorito”. Puntualissimo arriva un camion con piattaforma mobile e sul posto alcuni volontari della frazione sono già in attesa. L’autocarro prende posizione e Liliano sale sulla piattaforma. Si parte dall’alto, i portavasi sono già posizionati e Liliano incomincia a depositare i vasi di campanule rosa e bianchi. I vasi sono una sessantina ed ogni vaso ha il proprio tubicino che porterà dell’acqua perché mi dicono: eh, la pioggia non è sufficiente. E in effetti qui quando batte il sole ha una potenza straordinaria, siamo sopra i 1.600 metri. A operazione ultimata l’effetto è molto piacevole e sarà un’attrazione per i turisti durante l’intera estate. Nel frattempo Luigi e Livio, con l’aiuto di un attrezzo mosso da un piccolo motore a scoppio, stanno tagliando dei tronchi di legno raccolti in Valleile. Si tratta di quei tronchi che la slavina di due anni fa ha sradicato e che adesso sono sufficientemente secchi. E mentre Luigi e Livio sono alle prese con il taglio Vittorio si occupa di accatastare i ceppi tagliati a ridosso della casetta del forno. I ceppi saranno poi utilizzati per il falò di Capodanno che verrà acceso durante la tradizionale fiaccolata ma, soprattutto, per il forno del pane. Il forno, fino a una quarantina d’anni fa, era situato dove adesso c’è la piccola piazza triangolare del borgo, in seguito fu poi trasferito appunto nella casetta di legno che dà sul parcheggio. Il forno, costruito in muratura, ha un frontale metallico piuttosto antico. Prodotto a Torino ha una scritta sopra la bocca: FORGNONE & RACCA. L’interno è piuttosto capiente, una cappa in cemento consente l’evacuazione dei fumi, sul fianco dei vecchi attrezzi in legno con lunghi manici che serviranno sicuramente per muovere le pagnotte. Si richiudono le porte e arrivederci al 30 dicembre quando il forno sarà riacceso e, secondo tradizione, si produrrà il pane valdostano.