Bizerte

Biserta, città costiera, la città più settentrionale dell’Africa. Qui siamo più a Nord di Ragusa, Noto, Modica. Fa un certo effetto per chi come me ogni tanto ci capita in vacanza o per lavoro. Fondata intorno al 1.000 a.c. dai Fenici di Sidone è considerata anche l’ultima città a restare sotto il controllo francese. A Bizerte, nel gennaio del 1952, Bourghiba tenne il suo discorso col quale diede inizio alla lotta armata per l’indipendenza della Tunisia. E oggi ? Oggi mi sembra a metà strada tra l’Africa e l’Europa. Ed in effetti è lì, nel bel mezzo del Mediterraneo. La città si è sviluppata attorno allo Vieux Port, una stretta insenatura naturale a forma di L accessibile dal mare. Sulla destra il Fort de la Medina costituito da una torre massiccia, un portale moresco ed un lungo muro merlato. Sul lato opposto si trova il Fort Sidi Salem che oggi ospita un acquario. Nel porto sono ormeggiate le barche dei pescatori mentre sulle rive si affacciano bar e ristoranti tipici. Le case tutte affrescate di bianco con porte e finestre di colore azzurro. Dal porto si accede ai mercati. L’ortofrutticolo è come sempre pieno di colori e aromi, quello del pesce ha una grande varietà di pescato. Cernie, orate, code di rospo, cefali, spesso esposti con qualche pomodoro e peperone che danno una bella nota di colore. E’ un mercato pieno di luci che vanno a riflettersi sulle scaglie dei pesci e di suoni, di urla: calamar, calalmar. Dal pesce si passa alla alla carne: les boucheries. Manzi, agnelli, trippe di diverso tipo e pollame vivo. L’arteria principale della città è, ma guarda che caso, l’Avenue Habib Bourguiba dove si affacciano anche molte pasticcerie artigianali, a quanto pare i tunisini sono molto golosi di dolci.  Vedo anche molte donne che nel bel mezzo della mattinata mangiano coni di gelati mentre gli uomini affollano i bar dove siedono a chiacchierare tra un cafè ed un the, magari à la menthe. E anche io ne bevo un paio sul vecchio porto, adoro il the alla menta. Per pranzo sono sull’elegante terrazza del Restaurant Le Sport Nautique che mi è stato fortemente consigliato da un’anziana coppia franco-tunisina. Scelgo degli ottimi “calamar sauté a l’ail” accompagnati da un fresco Mornag, vino bianco secco prodotto a Sud di Tunisi. La sera invece sono al Petit Mousse, lungo La Corniche, mi viene servito un buon pesce grigliato ma quando il vino non è buono anche la cena perde di tono.

 

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