Il lago Nakuru

Il trasferimento dal Masai Mara al lago Nakuru è piuttosto lungo. Sosta per il pranzo all’Ubuntu Cafè, una moderna costruzione in mezzo al verde e ai fiori. Nella palazzina in fianco al bar-ristorante un’altra attività al femminile sostenuta da GAdventures. Una giovane ragazza ci racconta la sua esperienza di orfana e ci mostra le attività delle altre signore: taglio e cucito, abiti, sciarpe e produzione di scarpe tipo espadrillas, tutte di colore diverso, prima puntate con gli spilli e poi cucite a mano sulla suola in gomma. Su una lavagna sono riportati gli ordini dei clienti, tipologia e quantitativo dei prodotti, la data di consegna. Leggo: Kicksbosler, shoes, 344 pairs, date: ASAP. Un bell’ordinativo ! Arriviamo al lago verso sera, il cielo è coperto, non vedo volare un uccello. Cerco il gate d’ingresso dove quarant’anni fa ho passato inutilmente una giornata in attesa di un passaggio, non lo trovo. Vengo poi informato che qualche anno fa si è verificata una forte pioggia che è durata alcuni giorni e che ha causato un’alluvione. Si è portata via il gate ma anche i fenicotteri. Il lago Nakuru era famoso per i suoi fenicotteri rosa, ne risiedevano circa due milioni e veniva chiamato “the bird sanctuary”. In seguito all’alluvione il livello dell’acqua si è alzato di molti metri e la salinità è scesa di molto. Così i fenicotteri si sono trasferiti in altri luoghi ed oggi il lago Nakuru è considerato solo una riserva. Incontriamo qualche rinoceronte, bufali e gazzelle ed una infinità di scimmie.

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