Destinazione Uganda

La mattina il cielo è sereno, il vulcano oggi è ben visibile ed ha una bella nuvola bianca sulla vetta a forma di cappello a larghe tese. Un’ora di viaggio ed arriviamo al confine, doppio controllo ruandese in uscita e poi si arriva alla barriera ugandese, bianca, arrugginita con la scritta UGANDA in rosso. La superiamo ed iniziano i controlli dei visti e dei passaporti. Ce la caviamo abbastanza rapidamente, un’ora circa, un doganiere alza manualmente un lungo e leggero tronco d’albero (!) e ci dà il segnale per proseguire. La strada attraversa dolci colline verdi, piccoli appezzamenti coltivati e gruppi d’alberi, banani un po’ ovunque, in lontananza si vedono ancora i vulcani. Nei pressi di un villaggio un gruppo di donne offre pannocchie di mais grigliate, l’auto viene completamente presa d’assalto, Everest si ferma e ne compra un paio che poi distribuisce. Si supera un piccolo passo dove si vendono sacchi bianchi di patate dolci. Per un tratto di strada siamo circondati da simpatiche scimmiette, ai lati qualche casa costruita con tronchi e terra, il tetto di ondulato metallico. Superata una curva, tutto d’un tratto, le colline diventano verdi e di forma regolare, sono coltivazioni di the. Per qualche decina di kilometri solo the, poi riprende la foresta. Il cielo si è rannuvolato e tra le colline si infilano le nubi creando un piacevole effetto. Piove a tratti e verso sera arriviamo davanti ad una grande pianura verde, è l’area del Queen Elisabeth National Park. Le nubi in cielo all’ora del tramonto disegnano raggi rosati. Prendiamo possesso dei nostri bungalow c/o il Lodge Enganzi costruito sul bordo di una lunga roccia a strapiombo sulla pianura. Un panorama mozzafiato. I bungalw hanno muri in cemento, tetto di canne, zanzariere alle finestre e sul letto. Fuori un terrazzino dal quale di notte si ammirano le stelle e la Via Lattea che passa proprio sopra il bungalow. Il silenzio notturno è totale, gli insetti danno la base musicale che gli uccelli completano col loro canto.

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