Il Capo di Buona Speranza

Salgo sul mini-bus e Daniel, l’autista, annuncia: ci ha raggiunto Oscar, il secondo driver, ma lui oggi non guiderà. Diciamo che è sempre un piacere viaggiare sul sedile anteriore. Lasciata la città alle spalle, andando in direzione Sud costeggiamo la Table Mountain e le cime dei 12 Apostoli, una serie di montagne verdi e rocciose che si susseguono lungo l’oceano. Percorriamo la strada che segue la costa occidentale del Capo di Buona Speranza. Una prima sosta lungo una bella piaggia bianca e rocce. Si arriva a Hout Bay circondata da montagne. Un piccolo porto turistico dal quale ci imbarchiamo per raggiungere degli isolotti dove vivono centinaia di foche. Si imbocca la Chapman’s Peak Drive, panorami bellissimi, e si arriva al Capo di Buona Speranza. Le rocce si tuffano in mare dividendo le correnti fredde che arrivano dall’Antartico da quelle molto più calde provenienti dall’Oceano Indiano. Con una breve teleferica si raggiunge il punto più alto del Capo dove il vento freddo scorre in continuazione. Tutto attorno l’oceano e coste si colorano di azzurro, di grigio e di blu. Il cielo rimane parzialmente coperto. Segue una sosta per ammirare i pinguini sulla spiaggia bianca. Gli adulti camminano, rimangono a coprire le tane dove vivono i cuccioli, offrono loro del cibo. Arriviamo a Boulders, Parco Nazionale con piante e fiori di ogni tipo: i fiori del paradiso, fiori di ogni possibile colore. Si percorre la canopy, un sentiero in legno sospeso, che consente di visitare il bosco da una prospettiva aerea.

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