Hakone e gli onsen

Hakone è nota per i suoi “onsen” ma anche per la bellezza della natura che la circonda. Arrivati in treno da Kyoto per prima cosa attraversiamo in battello il lago Ashino-ko, una lunga perla blu circondata dal verde intenso dei boschi. Lasciamo un lungolago con ortensie azzurre ed i torii del tempio per sbarcare a Togendai. Di nuovo in treno fino a Owakudani dove prendiamo una funivia che sale a Soun-zan, una zona vulcanica, dove si possono vedere i fumi che fuoriescono da piccoli crateri. Lungo un versante la montagna ha assunto una colorazione verde chiaro dovuta alle emissioni dei soffioni. L’olfatto avverte quel tipico odore di uova marcie, tipo Larderello. Ad un tratto vengo chiamato da Kumico che mi indica con grande soddisfazione il monte Fuji. In realtà se ne intravede tra le nubi un piccolo triangolo ma in questa stagione non ci si poteva aspettare nulla di più. Il centro turistico offre una specialità che non manchiamo di assaggiare: le uova nere. Si tratta di normali uova di gallina cotte al vapore geotermico e che assumono questa particolare colorazione. Scendiamo sul versante opposto in funicolare ed in treno ritorniamo ad Hakone dove prendiamo posto in un bellissimo albergo con onsen. Gli onsen sono generalmente bagni comuni con acqua termale. Superato lo spogliatoio si entra nell’area coperta solo se nudi. Per prima cosa occorre fare una buona doccia per poi immergersi nell’acqua caldissima (40°), cinque o dieci minuti sono più che sufficienti. Qui c’è anche una vasca esterna bordata di sassi dalla quale si gode il panorama dei boschi. In questo albergo i bagni sono due, uno per gli uomini ed uno per le donne. Nel corso della giornata però i bagni vengono scambiati ed i teli apposti all’esterno delle porte cambiano colore: rosso per le donne, blu per gli uomini. Posso immaginare cosa potrebbe succedere se un uomo, anche solo per sbaglio, entrasse in un bagno femminile. In camera abbiamo a disposizione un kimono beige ed una giacca di un bel verdone. Scendiamo tutti per cena in kimono e troviamo pronti sui tavoli i coperti già preparati: un fornelletto nel quale sta bollendo il riso, un sushi di pesce, sashimi di gambero, una lumacona di mare, tofu, ecc. Poi ci viene servito il piatto principale: filetto di pesce crudo con mele, tonno rosso, polipo con cetriolo ed un fiorellino commestibile che Kumico chiama basilico. Zuppetta con un raviolone, pesce marinato, carne grigliata con soia e verdure al vapore, e per dessert uno yogurth ed un dolcetto al cioccolato. Sakè freddo per accompagnare l’intera cena. Sembrerebbe una “grande abbuffata” alla Ferreri ma in realtà sono tutti dei piccoli assaggini, alla fine però si è sazi.

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