Pechino come Mosca, in questo viaggio, sono considerate due tappe di passaggio. Nonostante ciò vado a visitare il Summer Palace col suo lago e i suoi palazzi. E’ sabato ed una folla di cinesi passeggia nel parco, famiglie intere, gruppi di ragazze, coppiette. La mattina sono in piazza Tienammen di fronte all’ingresso della Città Proibita, anche qui folla. Quasi deserta l’area circostante il mausoleo di Mao perché chiuso per restauri e purtroppo anche questa volta me lo perdo, motivo di più per tornare. Pranzo in un ristorante tradizionale frequentato solo da clienti cinesi. Il piatto tipico qui è una zuppa che bolle sul tavolo nella quale si immerge ciò che è stato ordinato. Io ho scelto sottili filetti di manzo che mi ha consigliato la cameriera ed un misto di verdure e funghetti. La sera cena con dumplings, i ravioli cinesi, ripieni di carne accompagnati da broccoli cotti al vapore. Ceno con Mill, nera americana di Chicago, che fu la guida durante il mio viaggio in Tibet di alcuni anni fa. Non posso lasciare la Cina senza affrontare la nota molto dolente della censura. Facebook, Google, Word Press e tanti altri siti sono ancora bloccati e a quanto pare la situazione peggiorerà a breve. Anche per questo motivo non sono riuscito ad aggiornare il mio blog. E’ una condizione divenuta ormai inaccettabile per un paese che si appresta a diventare la prima economia mondiale. O forse anche questo stato delle cose aiuta ad ottenere quel risultato ?