9 Marzo
Durante la notte abbiamo avuto mare mosso, era difficile rimanere sdraiato nel letto ma sono riuscito a dormire bene ed a riposarmi. Il cielo stellato della notte scorsa ha poi portato neve. La nave imbiancata ha gettato l’ancora presso la Deception Island che e’ quanto rimane del cratere di un vulcano. Il disegno dell’isola e’ praticamente una corona circolare, per accedere all’interno della caldera c’e’ solo uno stretto passaggio. L’ultima forte eruzione del vulcano risale al 1967. Nel secolo scorso l’isola era un importante centro di lavorazione delle balene di cui oggi rimane qualche vecchia costruzione in legno e strutture industriali completamente arruginite. Alle nove siamo gia’ sul gommone, il mare e’ calmo e il cielo e’ grigio. Sbarchiamo su una lunga spiaggia nera spruzzata di neve, la Whalers’ Bay, tutto attorno il bordo dell’antico cratere. L’isola e’ praticamente dominata dalle foche, pochissimi sono i pinguini. Qui’ le foche sembrano particolarmente aggressive ed al primo cenno di avvicinamento mi vengono incontro in modo minaccioso. In realta’ e’ solo un atteggiamento di difesa, io comunque mi allontano. Faccio una lunga passeggiata sulla spiaggia osservando le foche che si riposano, o giocano, o si tuffano in acqua. Salgo per un sentiero arrivando fino al bordo del cratere. Sul lato opposto le rocce nere sono a strapiombo sul mare aperto. In lontananza la Expedition si vede a malapena, e’ quasi nascosta dalla nebbia che sale dal mare. Mentre mi godo il panorama Kevin, l’ornitologo, spiega i comportamenti delle foche e racconta la storia dell’isola. Verso mezzogiorno la nave riparte, esce dalla caldera e naviga in direzione Nord. Nel pomeriggio arriviamo alla Half Moon Island. Il capitano infila la Expedition tra due iceberg a destra ed un capo frastagliato a sinistra. Ora splende il sole ed i colori sono vivissimi. Gli iceberg qui’ sono particolarmente bianchi e siamo circondati da montagne innevate, di fronte a noi una spiaggia a forma di mezzaluna. Sbarchiamo su una spiaggia popolata da una trentina di foche, mi incammino lungo il sentiero che percorre il promontorio. La colonia di pinguini qui’ e’ molto popolata e condivide il territorio roccioso con molte foche. Camminando lungo il sentiero, a sinistra ho la baia con al centro la Expedition e sull’altro lato un’altra baia con le alte pareti dei ghiacciai e montagne innevate. Prima di risalire a bordo facciamo un lungo giro in gommone, il sole continua a risplendere, la temperatura e’ mite. Navighiamo attorno al promontorio e ci fermiamo sul lato opposto vicino alla riva, alcune foche si avvicinano e giocano in acqua quasi per dimostrare la loro bravura. Attraversiamo la baia e ci fermiamo di fronte al ghiacciaio, un rimbombo ed un pezzo di ghiaccio si stacca e cade in mare. Proseguiamo per affiancare un paio di iceberg, il primo ha delle strane fenditure verticali che creano un particolare effetto luce / ombra. Questo e’ il nostro ultimo sbarco, ora ci prepariamo a rientrare ad Ushuaia. Prima di cena si riaccendono i motori, affrontiamo il mare aperto ed il Drake Passage. Il rollio e’ forte e si incomincia a “ballare”.