Trekking nella valle del Baliem – Day 1

Si parte su un “bemo”, il tipico taxi collettivo in uso a Wamena, sosta al mercato di Misi per gli acquisti e si riparte. Mezzora d’auto, si passa prima su un ponte in ferro, poi su due ponti in legno, e per ultimo un guado non facile. Si abbandona il bemo e si parte a piedi, sono accompagnato dalla guida Wameak (40 anni ma dimostra quasi la mia età) e Linus un ragazzino che fa da portatore. Incontriamo un fiume che scende dalla montagna e lo attraversiamo. Si deve entrare nell’acqua fin sopra le ginocchia, la corrente è molto forte e l’acqua è gelida. Io ho lo zainetto con il bagaglio al minimo, Wameak il suo zainetto e due borsate di alimenti, Linus una scatola di cartone sulla testa con acqua ed altre scorte. Dopo circa un paio d’ore arriviamo a Kurima, prima passiamo dalla caserma militare dove lasciamo una fotocopia del mio permesso di transito ottenuto a Jayapura e dopo alla locale stazione di polizia dove lasciamo una seconda fotocopia. Il sentiero si inerpica e si incomincia a sentire la stanchezza, il panorama sulla valle si fa sempre più interessante. Lungo il sentiero un viavai di ragazzi e ragazze, donne, pochi gli uomini. Chi scende ha le mani e la sacca appoggiata sulla fronte vuota, chi sale trasporta borse di alimenti, sacchi di riso, taniche di olio di cocco, scatole di cartone sulla testa. Ogni persona che si incontra, giovane o adulta, fino a bambini di pochi anni, saluta. Una stretta di mano e qualche volta con la mano si stringe anche l’avambraccio. Arriviamo a Kilise passando per la missione, una chiesetta in legno ma di fronte stanno costruendo una chiesa più grande in muratura. Il panorama della valle è bellissimo, qui e là gruppi di capanne circolari, sul versante opposto qualche altro piccolo villaggio con le case col tetto in lamiera, molto più in basso scorre il Baliem con le sua acque scure e le creste delle onde chiare. Arriviamo alla guesthouse  Albert  Elopore che prende il nome del suo fondatore. Prendo possesso della capanna dove passerò la notte. Alcuni materassi per terra, cuscini e qualche coperta, essendo solo ho l’onore di avere due materassi l’uno sull’altro. Più tardi mi viene servito da Linus un the ed una zuppa di noodles confezionata e riscaldata, ma un’ora più tardi Wameak mi chiama per il pranzo. Riso bollito e pollo arrosto e non voglio sapere come sia stato preparato. Mangiamo in una capanna dove ci sono dei tavolacci e panche in legno ma poi andiamo in “cucina” dove seduti per terra beviamo un the. Con mia grande sorpresa arriva un dani nudo con astuccio penico, è Sekiel, il capo del villaggio. Si siede anche lui per terra e mangia chiaccherando. In capanna c’è il fuoco acceso, fuori piove ed è abbastanza fresco. Quando smette, tra la nebbia, andiamo verso la sua capanna. L’accesso è molto basso e stretto ma una volta entrati ci accomodiamo seduti per terra. Sekiel e Wameak chiaccherano rivolgendo il discorso anche a me di tanto in tanto. Poi facciamo visita, ma senza entrare, alla capanna delle donne. Entriamo invece nella capanna rettangolare adibita a cucina dove una giovane donna sta cuocendo sul fuoco, in un grande pentolone, una strana brodaglia di foglie di patate ed una zucchina rotonda. Mi viene offerto un the e poi rientriamo alla guesthouse. Vado nella mia capanna e mi stendo, sono molto stanco e il sonno arriva rapidamente.

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