Jayapura

Tra il volo delle sei del mattino e quello notturno scelgo quest’ultimo. La voce del capitano mi sveglia che è già giorno, volgo lo sguardo sotto le ali e vedo una grande distesa verde che finisce su una costa molto frastagliata. Un forte contrasto verde azzurro rotto da un serpentone marrone, le acque di un fiume che si gettano in mare. Sto per atterrare a Timika a Sud di Papua, solo uno scalo per poi arrivare a Jayapura, la città principale dell’isola situata a Nord, a pochi passi da Papua Nuova Guinea. La città è costruita attorno ad una profonda insenatura del mare racchiusa da alcune isole, tutto attorno colline verdi. Case anonime ed una chiesa cristiana protestante, di colore bianco, con una terrazza panoramica sul mare, l’interno addobbato di viola per l’avvento ed un prete chiaccherone che mi intrattiene con molte domande. Più avanti un centro commerciale a tre piani, pieno di negozi, dove pranzo e bevo un espresso double shot, davvero buono, preparato da un simpatico barista con una macchina rigorosamente italiana. Dal centro commerciale sale una strada verso la collina. Molte case di diversi colori, una specie di favela con migliaia di panni stesi. Molti bambini e ragazzi mi fermano con un hello o con un mister. Incontro una ragazzina con una bimba in braccio, un gruppetto che si rincorre per le stradine mentre un giovanotto lava un motorino ed un anziano taglia noci cocco. Passo davanti ad una piccola moschea mentre il muezzin chiama i fedeli alla preghiera, esattamente di fronte un terrazzino con l’albero di Natale ed un Merry Christmas. Trascorro un paio di pomeriggi in piscina, l’albergo ha una bella terrazza sul mare con tanto di palme. la domenica è molto frequentata, io sono l’unico straniero. In fianco a me tre giovani ragazze locali, ovviamente parlano l’indonesiano ma ad un certo punto sento dire una parola che attira l’attenzione di ogni italiano all’estero: spaghetti. Arriva una fondina fumante e le ragazze se la divorano, very good, italian food ! Sorrido e mi faccio coinvolgere, ordino subito una porzione anche per me. Debbo riconoscere che il sugo di pomodoro era un po’ particolare ma che gusto ! Divorati con passione ed un bicchiere di vino rosso.  Comunque io sono a Jayapura per organizzare la tappa successiva a Wamena, località posta al centro dell’isola. Il sabato pomeriggio mi reco al posto di polizia per richiedere il visto d’entrata nella zona della etnia Dani ma l’ufficio ha chiuso in anticipo. la domenica mattina invece ottengo il permesso con tutta facilità ma non riesco a prenotarmi il volo aereo perché nessun sito mi accetta la carta di credito ! Il lunedì mattina prenoto il volo per il giorno successivo, pagamento in contanti, quasi un milione di rupie ma sono circa 55 €. Impossibile anche prenotare un albergo, domani mattina parto e poi vedremo cosa succederà.

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