Varanasi

Benares, oggi Varanasi, è una città con oltre 2.000 anni di storia. Varanasi è a suo modo unica e straordinaria. Situata sulla riva occidentale del Gange, città di Shiva, è luogo sacro per eccellenza. Qui gli indù vengono a lavare una vita di peccati, qui vengono per morire e per cremare i morti. Varanasi ha un centro storico costituito da un dedalo di vie strettissime dove possono passare solo pedoni, vacche, moto e biciclette. I negozietti, semplici, poveri, ma pieni di luce, si susseguono l’uno dopo l’altro. La città più recente ha un traffico impossibile e rumoroso, reso ancora più caotico dagli animali che lo ostacolano. Ma Varanasi è soprattutto il Gange con i suoi ghat, le scalinate che scendono sul fiume e che si distendono per circa 3 / 4 chilometri. Lungo i ghat gli indiani vengono a lavarsi ed a lavare i panni, vengono a pregare e ad offrire doni (fiori e candeline) al Gange, ma anche si passeggia, si chiacchera e c’è chi suona, chi pratica yoga e meditazione. E c’è anche chi cerca di sbarcare il lunario vendendo qualcosa, offrendo un passaggio in barca ai turisti o semplicemente chiedendo la carità. Prendo albergo ad Assi Ghat, il più a Sud tra i principali. La mattina sveglia puntata alle 6 ma alle 5 già vengo svegliato da suoni, urla e canti. Mi precipito al ghat ed assisto alla puja: bagno nel Gange seguito da offerte e preghiere. Assisto alla puja anche al Dasaswamedh Ghat dal quale percorro in barca un tratto del fiume. Interessante è vedere la vita che si svolge qui quotidianamente. La sera, presso i ghat più importanti (Assi, Dasaswamedh, Man Mandir) assisto alle cerimonie del “ganga aarti” un misto di spettacolo con fuochi, musiche e canti, profumo d’incenso, e solenne funzione religiosa rivolta al fiume sacro. Segue una specie di benedizione con offerte di fiori. Il tutto molto emozionante ed autentico.

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