Iran, le prime sensazioni

Arrivo a Tehran in un pomeriggio di ottobre dopo un volo di un paio d’ore da Istanbul.

Scusate l’ovvietà ma la prima sensazione è un gran caldo.  Salgo su un taxi e vengo travolto da un traffico caotico, senza regole. A differenza di altri paesi orientali almeno non è assordante. Al momento di pagare il taxista vivo la prima gran confusione della valuta iraniana. Il rial è svalutato. Nel portafoglio hai milioni di rials che però vengono chiamati toman e valgono un decimo. Per tutta la mia permanenza in Iran questa confusione permarrà. Appena entro in contatto con le persone scopro però un popolo accogliente, amichevole, sempre pronto ad offrire un sorriso.

Un pensiero su “Iran, le prime sensazioni

  1. Some of my students from Tehran told me similar stories, most especially that they just never believed that a “STOP” sign actually meant you had to stop. It took a couple of traffic tickets before they agreed that we here actually had road rules. As you say, in Tehran there aren’t any!

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